LA TERAPIA FARMACOLOGICA
Glivec (Imatinib)
Questo farmaco è utilizzato dal 2000 essenzialmente nel trattamento della leucemia mieloide cronica e dei GIST. Si assume per bocca e blocca specificamente l’enzima alterato KIT, che è coinvolto nella crescita incontrollata delle cellule tumorali, e anche un’altra tirosina chinasi, il recettore per il PDGF, che è un altro enzima che può essere collegato, in alcuni casi, alla proliferazione dei GIST. Per questo si parla di «terapia molecolare mirata» a proposito di Imatinib, come di altri farmaci simili: la loro azione è specifica verso bersagli molecolari molto importanti per la proliferazione della cellula tumorale. Questo comporta un’azione terapeutica abbastanza prevedibile, in rapporto alla presenza del bersaglio, e, in genere, effetti collaterali poco frequenti. In particolare, Glivec® è associato in genere a pochi effetti collaterali, come soprattutto ritenzione idrica, stanchezza, crampi muscolari, diarrea, esantema cutaneo, nausea. In genere, questi effetti si risolvono spontaneamente dopo alcune settimane di terapia, ma in alcuni casi possono persistere e peggiorare. E’ dunque importante che il trattamento con tale farmaco venga seguito direttamente da un oncologo medico. D’altra parte, questo farmaco ha un’elevata probabilità di essere attivo nei GIST, intorno all’80-90%. In altri termini, sono relativamente pochi i pazienti con GIST che non rispondono favorevolmente alla terapia.
Imatinib ad oggi e indicato:
(1) Per il trattamento dei pazienti con GIST inoperabile e/o recidivato.
Nella maggior parte dei casi, l’oncologo utilizza imatinib:
• per bloccare la progressione di malattia (in caso di ricaduta di malattia)
• per trattare i casi in cui il GIST si presenta in prima diagnosi inoperabile.
La somministrazione di questo trattamento deve obbligatoriamente essere associato a un controllo medico rigoroso che includa esami specifici (TAC, PET, RMN) e esami del sangue periodici. Il trattamento con imatinib nei pazienti con GIST metastatico e da proseguire fino a eventuale progressione.
(2) Per il trattamento adiuvante di pazienti con GIST localizzato (a rischio significativo di ricaduta). L’utilizzo di imatinib come terapia adiuvante e indicato nei pazienti che hanno subito la rimozione completa del tumore primario e non presentano alcun segno visibile della malattia (assenza di metastasi, ne’ segni di ripresa di malattia), in base anche al grado di rischio di recidiva. La terapia adiuvante viene utilizzata al fine di prevenire la ricaduta di malattia e prolungare il periodo di remissione. In fase adiuvante, la durata del trattamento e stata oggetto di numerosi studi. Un iniziale studio aveva indicato in 1 anno la durata di trattamento per i pazienti con GIST superiore a 3 cm. Successivamente sono stati presentati i dati di uno studio che ha dimostrato che 3 anni di terapia con imatinib sono piu efficaci in pazienti ad alto rischio di recidiva.
(3) Per il trattamento pre-operatorio (detto anche uso neo-adiuvante) per ridurre la massa e, di conseguenza, agevolare e rendere piu’ efficace la chirurgia, in alcuni casi rendendola anche meno demolitiva.
Effetti collaterali
Nella maggior parte dei pazienti adulti gli effetti collaterali sono ben tollerati. La reazione al farmaco varia da individuo a individuo, alcuni pazienti accusano pochissimi effetti e altri devono sopportare conseguenze piu’ pesanti. In generale sembra che i disturbi più frequenti siano accentuati nel primo periodo della terapia (per la durata di alcuni giorni o settimane), con tendenza a migliorare col passare del tempo.
E’ importante sottolineare che solo il vostro medico e il vostro oncologo possono stabilire le cure appropriate per intervenire e mitigare gli effetti collaterali, ma è assolutamente indispensabile non decidere autonomamente, nemmeno nell’uso di sostanze apparentemente innocue, quali erbe e prodotti omeopatici: il rischio è di assumere inconsapevolmente delle sostanze che interferiscono con il metabolismo di Glivec, alterando o riducendo la sua azione (ad esempio l’iperico, noto anche come Erba di San Giovanni).
Vi ricordiamo che tutte le informazioni di questo sito sono date a titolo informativo e in nessun caso devono sostituire le indicazioni dei vostri medici: solo loro sono in grado di emettere diagnosi e di prescrivere le medicine più adatte al Vostro stato di salute; quindi ogni effetto collaterale deve essere riportato e discusso con loro; ne elenchiamo di seguito alcuni tra i piu’ noti, sapendo che non necessariamente accuserete, del tutto o in parte, questi disturbi:
– nausea e vomito: la nausea è uno degli effetti collaterali piu’ frequenti, a volte accompagnata da vomito e/o dolore addominale. Può essere controllata con farmaci antiemetici. Per alcune persone, prendere la medicina a stomaco pieno, insieme con il pasto o subito dopo serve a ridurre il disturbo. Si ricorda di evitare il pompelmo (sia i frutto, sia il succo) mentre si è in terapia con Glivec,
– ritenzione idrica, con gonfiore delle caviglie, edema periorbitale (gonfiore intono agli occhi) e del viso: è un disturbo abbastanza comune, non dannoso anche se esteticamente talora sgradevole, che in genere si risolve da sé. L’applicazione di compresse fresche sugli occhi, specialmente al mattino, può essere d’aiuto. Il vostro oncologo potrebbe ritenere opportuno prescrivere un leggero diuretico e, in certi casi, potrebbe decidere di monitorare il vostro peso per evitare complicazioni maggiori, quali ritenzione idrica in diverse parti del corpo, incluso il cuore
,- diarrea, si può controllare con appositi farmaci, ma è importante bere molto per reintegrare i liquidi perduti (meglio bere molto poco e sovente, in caso di vomito)
,- esantema cutaneo (eruzione cutanea con macchie o vescicole o prurito): alleviabile con antistaminici o pomate specifiche per l’idratazione della pelle, a seconda dell’intensità ed estensione, sempre sotto guida medica
,- astenia (insufficiente reazione agli stimoli caratterizzata da indebolimento generale), affaticamento e spossatezza possono essere frequenti,
– crampi muscolari: in generale di lieve entità, possono essere ridotti con l’assunzione di calcio,
– indebolimento dei capelli: alcuni pazienti hanno riportato questo fenomeno, con un generale indebolimento e un’aumentata perdita di capelli. Anche questo effetto, laddove si è verificato, è stato temporaneo e limitato ai primi mesi di trattamento.
Dopo una terapia prolungata, può comparire in genere:
- una modesta mielosoppressione, con riduzione dei globuli bianchi e delle piastrine, e, più spesso, dei globuli rossi (anemia cronica).
Inoltre, vi può essere:
- tossicità epatica (per esempio, con aumento delle transaminasi), che talvolta può compromettere la somministrazione regolare della terapia. I pazienti con malattie del fegato, o condizioni di rischio in tal senso (infezioni da virus dell’epatite) possono richiedere una particolare attenzione da parte dell’epatologo, ed eventualmente anche trattamenti epatologici specifici.
Per completezze d’ informazione, vi segnaliamo che durante l’assunzione cronica del farmaco per la leucemia mieloide cronica (l’altra patologia curbile con Glivec), è stata descritta la comparsa di:
– ginecomastia (aumento di volume della ghiandola mammaria nel maschio), in rapporto con una riduzione del livello di testosterone.
In meno del 5% dei pazienti, all’inizio del trattamento, possono verificarsi:
• episodi di sanguinamento importanti, dovuti a una rapida risposta delle lesioni tumorali. In pratica, l’effetto terapeutico può comportare un sanguinamento all’interno del tumore.
A volte, questo può determinare:
o un’anemia importante, che può richiedere trasfusioni immediate e provvedimenti urgenti,
o sanguinamenti nel tratto gastroenterico (quindi dalla bocca o dal retto) o all’interno del peritoneo. In questi casi, possono rendersi necessari provvedimenti urgenti, anche chirurgici. Questi effetti collaterali sono più frequenti nei primi mesi di terapia.
Infine, non si conoscono gli effetti di Glivec in gravidanza e allattamento: pertanto, questo farmaco non deve essere usato durante la gravidanza o in donne che non fanno uso di un contraccettivo adeguato. Alle donne in età fertile si consiglia di evitare gravidanza e allattamento quando sono in trattamento con Glivec. Anche la fertilità maschile può essere compromessa dal farmaco.
Per leggere la EMA Relazione di Valutazione Pubblica Europea x Imatinib