LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
UN’OPPORTUNITA’ PER AIG
Cari soci,
Sull’opportunità di avviare un percorso di trasformazione da associazione non riconosciuta ad associazione riconosciuta per favorire la crescita e la ricerca di maggiori risorse da dedicare allo studio dei GIST, abbiamo chiesto un breve intervento al dr. Sergio Ricci, che è uno dei noti esperti italiani in materia di non profit e Terzo Settore, autore di molti libri e pubblicazioni sul tema del non profit, docente presso il Corso “Diritto, Fisco e Società Civile nel Terzo Settore” presso l’Università Statale degli Studi di Milano, collaboratore da molti anni dell’inserto sul “Non Profit” del Quotidiano “Avvenire” e della Rivista della Guardia di Finanza.
Il dr. Ricci si è detto disponibile a fare ulteriori interventi, di maggiore approfondimento e dettaglio sul tema stesso. Leggiamolo insieme.
La Presidente Barbara Tamagni.
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LA TRASFORMAZIONE IN ASSOCIAZIONE RICONOSCIUTA PER L’ASSOCIAZIONE AIG.
UN PERCORSO PER LA STABILIZZAZIONE, LA CRESCITA, LA VISIBILITA’ E LE MAGGIORI OPPORTUNITA’ PER LA RICERCA A FAVORE DEI PAZIENTI
Di Ricci Sergio
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L’associazione riconosciuta
Molto spesso, tra gli stessi amministratori di associazioni, vi è un malinteso sulla natura della propria associazione, con difficoltà ad individuare immediatamente se si tratta di un’associazione riconosciuta oppure di un’associazione non riconosciuta. Diciamo subito che oramai la principale differenza tra le prime e le seconde consiste nel fatto che, mentre delle obbligazioni assunte da un’associazione riconosciuta risponde solo l’associazione con il proprio patrimonio, con esclusione da responsabilità per i singoli soci, per le obbligazioni assunte da un’associazione non riconosciuta il patrimonio dell’associazione risponde in solido con quello delle persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione in base all’art. 38 c.c. Pertanto, i creditori di un’associazione non riconosciuta potranno pretendere l’intero credito indifferentemente dall’associazione o dalla singola persona che ha contratto l’obbligazione in nome e per conto dell’associazione, ponendo quindi pesanti obblighi a carico delle persone fisiche che amministrano l’ente. L’altra grande differenza delle associazioni riconosciute rispetto alle associazioni non riconosciute è data dalla modalità dell’atto di costituzione dell’associazione, che nel caso dell’associazione riconosciuta richiede la forma solenne dell’atto pubblico notarile.
La diversità, già espressa sopra, data dal riconoscimento può essere sostanzialmente ricondotta alla responsabilità patrimoniale perfetta delle associazioni riconosciute, cioè per le obbligazioni dell’associazione risponde solo l’associazione, ed alla obbligatorietà dell’atto pubblico per la costituzione e le modifiche successive.
Tutti gli altri aspetti tra associazione riconosciuta e non riconosciuta sono sostanzialmente inalterati, dal ruolo dei soci, a quello dell’assemblea, a quello del consiglio direttivo, alla necessità del bilancio.
In aggiunta l’associazione riconosciuta necessita di un revisore dei conti a garanzia della maggiore trasparenza e controllo delle attività svolte e di un fondo patrimoniale, fissato nel recentissimo decreto sulla Riforma del Terzo Settore in un importo minimo di Euro 15.000,00 ( quindicimila=) che resterebbe sempre nel patrimonio dell’associazione.
La possibilità di creare fondi patrimoniali dedicati al sostegno della ricerca. Le maggiori opportunità verso i donatori ed i bandi pubblici ed europei anche per la rete tumori rari
Le associazioni riconosciute possono avere al loro interno degli specifici fondi patrimoniali dedicati, creati appositamente in sede statutaria e tramite precise delibere di natura giuridica, rivolti al sostegno della ricerca scientifica cui i donatori possono donare specifiche somme, ma anche destinare legati e porzioni di eredità, da destinare poi a progetti di ricerca da svolgersi esclusivamente con primarie enti di ricerca nazionali ed internazionali.
Infine, alcune importanti riflessioni, non solo di natura giuridica ma strettamente di natura operativa, sul versante delle maggiori possibilità di reperire per l’associazione maggiori potenziali entrate a sostegno delle attività istituzionali da poter dedicare al sostegno della ricerca scientifica ed alla collaborazione con primarie istituzioni, sia italiane che internazionali, di ricerca sanitaria che si occupano di GIST.
La prima è che ormai molte grandi aziende internazionali che sostengono gli enti non profit ed in particolari le associazioni di pazienti, per loro norme di policy interna, sostengono oramai solo associazioni riconosciute per il loro maggior livello di garanzia patrimoniale e quindi tendono ad erogare donazioni solo a tali tipologie di enti.
La seconda è che spesso per poter accedere a bandi di finanziamento da parte di determinati linee di finanziamento, si pensi solo alla rete di finanziamento sui tumori rari, l’avere la personalità giuridica potrebbe essere elemento determinante per accedere a parte di tali fondi.