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Giornata Nazionale del Malato Oncologico 2019

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Fondazione Italiana GIST ETS

Si é tenuto a Roma dal 16 al 19/05 la XIV Giornata Nazionale del Malato Oncologico a cura della F.A.V.O. che in Italia, attraverso le associazioni di volontariato rappresenta circa 3.500.000 di malati di cancro.

La giornata è stata aperta dal Presidente di F.A.VO Francesco De Lorenzo che ha presentato l’11^ Rapporto sulla Condizione Assistenziale dei Malati Oncologici; il rapporto ha messo in evidenza un filo conduttore comune che “lega” i panel: i costi della sanità.

Oggi in Italia la spesa per l’oncologia è pari al 14% dell’intera spesa sanitaria ed è necessario conoscere in maniera approfondita le voci di questa spesa per poterne correggere gli sprechi (la prima voce di spesa sono i farmaci che generalmente costano molto, ma danno ottimi risultati).

Il prolungamento della vita anche per i malati di cancro si traduce in un incremento della spesa a carico della previdenza sociale; d’altro canto però 3/4 di vita in più per un malato oncologico sono importantissimi e significano molto, ad esempio possono rappresentare l’opportunità di vedere crescere i propri figli.

Una ricerca organizzata proprio da F.A.V.O. ha evidenziato che un sistema per ridurre la spesa sociale ed economica é la prevenzione che in Italia ancor oggi purtroppo é poco sfruttata.

Un altro aspetto molto importante che investe chi si ammala di cancro è rappresentato dai costi nascosti (che non sono a carico del SSN, bensì gravano sul reddito del paziente e della sua famiglia); in Italia questi costi sono stimati in 5/6 miliardi di € annui: una cifra, ed un problema, davvero impressionante!!

La maggior parte di questi costi aggiuntivi, sono dovuti agli spostamenti che il malato e il caregiver, devono affrontare per potersi curare in maniera adeguata, ecco quindi che una buona “politica sanitaria” che garantisca il medesimo livello di cura sull’intero territorio nazionale è chiaramente indispensabile per ridurre al minimo questi costi e conseguentemente anche la riduzione della migrazione sanitaria.

L’esenzione temporanea del ticket sanitario nei pazienti fortemente indiziati di patologie oncologiche è un problema che necessariamente deve essere affrontato e risolto perché potrebbe alleviare, seppur in parte, il peso economico a carico del paziente.

Anche le reti oncologiche rappresentano sicuramente un altro strumento idoneo al controllo dei costi e contemporaneamente possono fare molto per il malato (spesso rappresentano la vera salvezza per il malato oncologico), per questo é necessario svilupparle sostenendole economicamente.

Grazie al Parlamento Europeo si è riusciti a creare un network per i tumori rari (Rete Tumori Rari) ed in occasione delle recenti elezioni europee F.A.V.O. ha cercato di trasmettere ai candidati politici italiani l’importanza delle reti oncologiche.

Si evidenzia, purtroppo, un incremento delle spese assistenziali e previdenziali per quei pazienti affetti da tumori rari e la principale causa di questo innalzamento dei costi è legato ad un’errata o tardiva corretta diagnosi.

In quest’ottica le associazioni dei pazienti si collocano in un punto strategico nel fornire un contributo di rilievo nel controllo delle errate/tardive diagnosi indirizzando il paziente fortemente indiziato di neoplasie rare in centri di eccellenza.

Ci si potrebbe domandare se la medicina possa in qualche modo intervenire favorevolmente su questo processo di spesa e la risposta è affermativa; un esempio è rappresentato dal programma ERAS (acronimo di Enhanced Recovery After Surgeon, ovvero guarigione ottimizzata dopo la chirurgia) che ha messo a punto un percorso che non solo prevede un più celere recupero post operatorio, ma interviene direttamente sul controllo della spesa sanitaria (un più breve periodo di degenza genera un risparmio economico senza incidere negativamente sulla qualità dell’assistenza medica).

In quest’ottica si colloca sicuramente la chirurgia laparoscopica che ha un impatto determinante sul recupero post operatorio, mentre nel periodo pre operatorio il programma ERAS non prevede alcun tipo di digiuno in quanto non strettamente necessario con evidente vantaggio del paziente.

Sempre nell’intento di assicurare al paziente il miglior servizio medico disponibile, viene messa in evidenza l’importanza del supporto psicologico per ridurre al minimo lo stesso pre operatorio.

Per concludere, la spesa sanitaria deve necessariamente essere  rivista in un’ottica di contenimento dei costi, ma allo stesso tempo è necessario assistere economicamente il paziente nella fase cronica della malattia individuando un nuovo modello di supporto economico, ma il tutto senza mai intaccare la qualità dei servizi sanitari erogati, anzi se possibile migliorandoli.

Fondazione Italiana GIST ETS

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